Antonella Spotti ha creato il Metodo Sphera con Andrea Di Terlizzi. Insegnante di Yoga e Meditazione è costantemente impegnata nella diffusione delle conoscenze acquisite in più di quaranta anni di ricerca. All’età di 20 anni ha iniziato la sua carriera lavorativa nell’ambito della sanità, abbandonandola dopo circa dieci anni, per dedicarsi esclusivamente all’insegnamento dello Yoga e della meditazione, che aveva iniziato a studiare e praticare a seguito dell’incontro con Andrea Di Terlizzi. Il suo interesse per la medicina, la fisiologia e l’anatomia umana, l’ha comunque accompagnata in tutto il suo percorso, portando nell’insegnamento delle discipline psicofisiche un valore aggiunto di considerevole utilità.

In molti anni di viaggi, alla ricerca dei luoghi più affascinanti e misteriosi che hanno visto la nascita e l’evoluzione delle Scienze Interiori e attraverso un susseguirsi di incontri con personaggi che ne rappresentavano varie tradizioni, ha esplorato assieme a Di Terlizzi molti aspetti decisamente poco conosciuti delle culture spirituali presenti sul pianeta.

Dopo circa vent’anni di studio e pratica di procedimenti interiori, Antonella Spotti ha risvegliato alcune facoltà di cui si legge sui testi antichi, che l’hanno messa in contatto con realtà infra-dimensionali e le hanno permesso di porre al vaglio la minore o maggiore veridicità di molte fra le tante notizie diffuse sul cosiddetto “mondo sottile”, ossia su ciò che fa parte di una sfera della realtà non percepibile attraverso i sensi fisici.

Antonella Spotti presenta sé stessa come una discepola di Andrea Di Terlizzi, sebbene spieghi chiaramente, attraverso le seguenti parole, che si tratta di una definizione che può trarre in inganno: “Uso il termine discepola perché non saprei come altro definire il legame profondo che mi lega a lui. Lo considero indubbiamente un maestro, nel senso più aperto e profondo del termine. Di conseguenza, lo ritengo il mio maestro. Però, nel nostro rapporto, c’è assai poco di ciò che normalmente e in epoca moderna s’intende con questo termine. Nel mio libro “Blu Profondo” ho cercato di spiegare al meglio cos’è – per me e per lui – il senso di un percorso di insegnamento e di apprendimento, innanzitutto basato sul rispetto reciproco, sulla più totale libertà e su una forma di amore veramente impersonale”.

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