Secondo l’interpretazione ortodossa della meccanica quantistica, nessun fenomeno sarebbe tale se non viene prima osservato. A questa paradossale conclusione, nota con il nome di effetto osservatore, o problema della misura, Einstein ribatteva, a giusto titolo, che la luna continuava ad esistere indisturbata anche quando nessuno la guardava. Ma in che misura possiamo affermare che le nostre osservazioni sono in grado di creare la realtà? Ed è proprio vero che la meccanica quantistica sarebbe giunta alle stesse conclusioni di alcune filosofie mistico-religiose, che affermano che l’universo altro non sarebbe che un prodotto della coscienza?