Sara Chessa vive nel Regno Unito, dove lavora come giornalista indipendente, scrivendo soprattutto di diritti umani e libertà di informazione. Dal 2007 a oggi, ha collaborato con numerose testate giornalistiche, tra cui Global Insight – rivista dell’Associazione Internazionale Avvocati – e l’italiana MicroMega. Per la testata Independent Australia, dal 2019 a oggi, ha seguito presso i tribunali londinesi l’intero processo sull’estradizione di Julian Assange, documentando per il pubblico i retroscena del caso e gli sviluppi avvenuti in contesti politici rilevanti, come il Consiglio d’Europa a Strasburgo. Per il portale italiano Filosofia in Movimento, ha prodotto, insieme ad Antonio Cecere, la serie di video interviste “Libertà di informazione e diritti umani”, sul rapporto tra democrazia e diritto alla conoscenza. Come attivista per la libertà dei media, ha partecipato in prima persona alle iniziative di sensibilizzazione delle figure istituzionali europee sul caso WikiLeaks. In questa veste, assieme a John Shipton – padre di Julian Assange – ha tenuto conferenze sul tema presso enti culturali e accademici. È stata inoltre parte attiva negli incontri informativi che hanno portato, nel 2019, alla formazione del Comitato parlamentare italiano per il monitoraggio del caso Assange, guidato dall’allora senatore Gianni Marilotti. In collaborazione con la professoressa Patrizia Manduchi dell’Università di Cagliari, ha svolto nel 2011 una ricerca sul campo in Kosovo incentrata sul modo secolarizzato di vivere la fede islamica che caratterizza la popolazione albanese del paese, conseguendo la laurea specialistica in Scienze Sociali e Cooperazione Internazionale con una tesi in Storia e Istituzioni Musulmane che espone gli esiti dell’indagine condotta. Collabora inoltre alle iniziative documentaristiche della casa editrice Inner Innovation Project, incentrate principalmente sul dibattito tra scienza e ricerca spirituale. Ha fondato il London Spiritual Development Centre, nell’ambito del quale organizza percorsi e seminari nell’ambito dello Yoga e delle discipline interiori. Come poetessa in lingua sarda, si è classificata terza all’edizione 2021 del Premio Letterario della Montagna “Montanaru”' del Comune di Desulo.
contributi