Nessuno ha mai promesso che le cose sarebbero state facili, e non lo sono. Nessuno ha mai promesso che la sofferenza non sarebbe stata intrinsecamente parte della vita, anche parte della tua vita, ed è così. Nessuno ha mai promesso diversamente, vale a dire che ogni volta, di nuovo, i problemi sarebbero sorti, alcuni difficili, forse alcuni terribilmente difficili, e alcuni meno difficili, ed è così che stanno le cose. Nessuno ha mai promesso che sarebbe stato possibile risolvere anche i più piccoli di questi problemi al primo tentativo, senza parlare di quelli più difficili. E così è. Nessuno ha mai promesso che il male non sarebbe stato in agguato, soprattutto in quei luoghi in cui può nascondere meglio la sua natura, e così è. La breve descrizione di cui sopra, è una valida caratterizzazione della vita in profondità, e sappiamo perché lo è, perché noi, in quanto esseri umani, ci siamo svegliati ad essa nella coscienza. Questa è la sua natura, perché la vita è la scelta irreversibile fatta momento dopo momento, è la costante lotta, contro la regressione spontanea verso l’‘essere solamente’, che al livello locale di un corpo umano è denominiamo morte. Ogni respiro, ogni boccone di cibo, ogni passo, ogni sorriso, ogni abbraccio, ogni sprazzo d’amore, compassione, collaborazione, costruzione, creazione, sono piccole parti di questa costante lotta contro l’‘essere solamente’, o morte locale, il contenuto della seconda legge della termodinamica e, a un livello di fisica più profondo, la separazione della materia dall’antimateria nel tempo. Come piccoli individui umani siamo umili partecipanti in questo grande impegno di vita, in questa grande impresa di sforzo e lotta, in questa profonda perseveranza della sofferenza, in questo tentativo senza fine di risolvere problemi, fallendo e riprovando, e a volte raggiungendo una vittoria locale e modesta. Il segreto profondo della vita è che se persegui un nobile obiettivo, tutte le caratteristiche della vita descritte sopra diventano la sostanza del significato, che è il cibo della mente umana.
Elaboriamo la nuova interpretazione della teoria quantistica che abbiamo recentemente proposto, in base al quale le particelle quantistiche sono considerate entità concettuali che mediano tra pezzi di materia ordinaria che sono considerate agire per loro come strutture di memoria. Il nostro scopo è identificare quale sia l'equivalente per il dominio cognitivo umano di ciò che lo spazio-tempo fisico è per il dominio delle particelle quantistiche e della materia ordinaria. A questo scopo, identifichiamo nella nozione di 'storia' l'equivalente nel dominio cognitivo umano di ciò che la materia ordinaria è nel dominio fisico quantistico, e analizziamo il ruolo svolto dai connettivi logici della disgiunzione e congiunzione rispetto alla nozione di località. Analogamente a quanto abbiamo fatto nelle precedenti ricerche su questa nuova interpretazione quantistica, usiamo l'ambiente cognitivo specifico del World Wide Web per elucidare i paragoni che facciamo tra il dominio cognitivo umano e il dominio fisico quantistico.
Svilupperò un modello generale di causalità basato sulla condizionalità. Svilupperò quindi una gerarchia topologica in base alla quale categorie distinte di fenomeni naturali vengono modellizzate in base alla loro complessità relativa. Sostengo che è solo in questo modo che la natura e funzione del telos possano essere identificate e definite in modo convincente rispetto ad altri fenomeni che non mostrano alcun comportamento teleologico. Mostrerò infine come i modi sia quantitativi che qualitativi di descrivere gli stati condizionati si presentino come espressioni dell'agire teleologico. Concluderò riassumendo alcune delle ampie implicazioni di ciò che l'intero modello suggerisce riguardo al telos e alla condizione umana.