Basando la nostra analisi sull’approccio di Geneva-Brussels ai fondamenti della fisica, forniamo un chiarimento e una classificazione del concetto chiave di osservazione. Un’entità può essere osservata con o senza uno scopo. Nel secondo caso, l’osservazione è un processo di scoperta puramente non invasivo; nel primo caso, è un processo puramente invasivo, che può comportare aspetti sia di creazione che di distruzione. Un’entità può anche essere osservata con o senza che vi sia un controllo completo del processo di osservazione. In quest’ultimo caso, l’osservazione può essere descritta da un meccanismo di rottura di simmetria, attraverso il quale viene selezionato uno specifico processo osservativo deterministico da un insieme di processi potenziali, come formulato nell’approccio a misure nascoste proposto da Diederik Aerts. Si ha allora a che fare con un cosiddetto test prodotto, o osservazione prodotto, la cui conseguenza è che i risultati possono essere previsti solo in termini probabilistici, come nel caso delle tipiche misure quantistiche. Mostriamo inoltre che le osservazioni possono riguardare proprietà intrinseche (stabili) dell’entità osservata, oppure proprietà relazionali (effimere) tra l’osservatore e quest’ultima; inoltre, possono riguardare proprietà intermediarie, né puramente classiche, né puramente quantistiche. La nostra analisi ci permette di proporre una caratterizzazione concettuale generale delle misure quantistiche, come processi osservativi che coinvolgono tre aspetti: (1) osservazioni prodotto, (2) aspetti di pura creazione e (3) proprietà relazionali effimere. Esploriamo anche l’importante concetto di non-spazialità e sottolineiamo alcune differenze e somiglianze tra le osservazioni quantistiche e quelle classiche/relativistiche.