Un mentore e il suo pupillo s’interrogano sul perché della malattia, evidenziando l’umana tendenza a considerarla un mero problema, di cui necessariamente dovremmo liberarci. Questo li porterà ad esaminare un possibile rovesciamento di visione, passando dal paradigma della malattia-problema, a quello più avanzato della malattia-soluzione. Ma se la malattia è una soluzione, perché combatterla? Con una soluzione non sarebbe meglio collaborare? La negazione sistematica e continuativa della soluzione-malattia, mediante l’uso di antisoluzioni, di cui i farmaci allopatici sarebbero un esempio emblematico, promuoverebbe infatti l’insorgere di soluzioni sempre più radicali, alimentando una vera e propria spirale viziosa, che termina con il collasso strutturale dell’organismo, conformemente al detto: soluzione del problema uguale eliminazione del problema! Cioè eliminazione del veicolo stesso di manifestazione del problema! D’altra parte, l’ipotesi rivoluzionaria della malattia-soluzione ci apre a una domanda fondamentale: “Qual è il vero problema che la malattia tenta di risolvere?” Nel corso del loro avvincente dialogo, mentore e pupillo individueranno una risposta semplice e profonda a questo cruciale interrogativo.
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Tra mentore e pupillo. Dialogo sulla malattia